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MONTALCINO
Storia di tutto
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450° Anniversario della Repubblica di Siena ritirata in Montalcino
1555 - 1559



 

  
MONTALCINO

 

ATTIVITA'  COMMERCIALI

 
Un commercio vario e fiorente

I Montalcinesi, fin dai tempi antichi, hanno considerato il Commercio come una fonte utile per l’Economia della città.  Nei primi anni del 1500 i montalcinesi rivolgono alla Badia di Siena una petizione per ottenere un mercato nel mese di ottobre che duri 10 giorni. La Badia di Siena, udita la petizione degli uomini di Montalcino, l’approva. Sono mancati molti guadagni per l’avversità dei tempi. Quel popolo si è trovato assai universalmente in debito perché la maggior parte si governa con le arti. Esiste già il mercato del corpus domini utile per il contadiname, ma dannoso per la città perché numerosi sono i danni fatti dal bestiame nelle proprietà circostanti.  I montalcinesi chiedono di poter fare un altro mercato - fiera generale dentro le mura, che inizi d’ottobre e duri 10 giorni. In questi giorni chiunque possa venire per offrire liberamente, senza passaggi e gabelle.
Venerdì 8 ottobre il notaio Giovanni Botti scrive: "Arrivati in piazza dove si fa il pubblico mercato ogni venerdì, dove era un gran concorso di popolo et molte sorte di grascie a vendere, vini ed altre cose simili”.
Nel 1640 i bilanci dei Comuni di Montalcino, Camigliano, Castelnuovo Abate e Sant'Angelo in Colle avevano entrate complessive nei loro bilanci di L. 9806. Gli esercizi commerciali dei relativi Comuni erano tassati per L. 3540 che rappresentavano il 32% di tutte le entrate. La parte del leone la facevano i sette esercizi commerciali del Comune di Montalcino che pagavano da soli di tassa 2.590 lire. In uno scritto del 1676 si legge di un grande mercato che si svolge a Montalcino il Venerdì (anche oggi il venerdì a Montalcino si svolge un fiorente mercato) mentre e solo nella stagione invernale nell’ottocento aveva luogo il mercoledì un mercato “solo per il bestiame porcino”.


Un florido commercio

Agli inizi dell’ottocento in città si tenevano sette fiere all’anno per un giro di affari di trecentocinquanta/quattrocentosettanta mila lire.
Fiorente era il commercio al minuto negli anni ’80 dell’ottocento. Stante all’imponibile tassabile sulla ricchezza mobile (oggi si chiamerebbe IRPEF) le 65 botteghe esistenti nel Comune di Montalcino avevano un imponibile di 40.593 lire, una somma enorme se si pensa che l’imponibile dell’operaio cappellaio Policarpo Antichi era allora di 366 lire annue. Fra i negozi si contavano allora 6 macellerie, quindici locande, trattorie, caffetterie, sei tabaccherie, due farmacie.
Quindici fiere alla fine dell’ottocento si svolgevano a Montalcino, e dovevano avere un grande richiamo se anche le “strade ferrate romane“ che gestivano le ferrovie con un proprio manifesto annunciavano una grande fiera a Montalcino del 10 giugno.
 

Foto: Le fiere a Montalcino richiamavano acquirenti. Era il segno di una "piazza" ricercata.
 

 

Foto: Sorgente di Collalli a Montalcino. Acqua minerale bicarbonata alcalina, litiosa per la cura radicale delle malattie renali. Premiata a Torino con la medaglia d'argento. Attualmente non piu’ imbottigliata.
 

 

Foto: Fiera di bestiame vaccino a Montalcino. inizio '900.
 

 

Foto: Una Macelleria Montalcinese, espone i propri prodotti durante le feste pasquali. Anni 50 del '900.
 

  

Foto: L'interno di una bottega di generi alimentari anni 50 del '900. Notare i cassetti pieni di pasta per la vendita al minuto.
 

 

Foto: Un venditore ambulante di semi di zucca abbrustoliti.
 

 

Foto: Un venditore di caldarroste.
 


Un commercio altamente qualificato

Oggi nel Comune di Montalcino le licenze commerciali rilasciate sono 303, 92 sono le strutture ricettive che dispongono di 1200 posti letto, fra alberghi anche di lusso, affittacamere, agriturismi.
Trentadue sono le licenze per la ristorazione che dispongono di 2500 posti a tavola.
In generale è un commercio altamente qualificato anche attento ai bisogni locali e turistici. 
“ La Fiaschetteria” è riconosciuto dal Ministero dei beni culturali fra i 150 locali storici d’Italia. L’albergo Il Giglio vanta riconoscimenti antichi, W.Tyndale scrittore e pittore inglese nel 1912 scriveva “l’albergo Il Giglio merita più lode dell’accettabile guida di Herr Baederker" (uno dei primi a diffondere le guide alberghiere nel mondo), e ottenne un attestato di medaglia d’oro a Viareggio 1913. 
In conclusione si può dire che in generale il commercio locale è un vanto della città.
 

Foto: Fiaschetteria, locale di pubblico esercizio, riconosciuta dal ministero dei beni culturali fra i 150 locali storici d'Italia.
 

 

Foto: L'attuale albergo ristorante il Giglio in una foto d'epoca del 1914.
 

 

Foto: Giglio premiato a Viareggio nel 1912.
 


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