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MONTALCINO
LA
CULTURA
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L'immenso
patrimonio artistico che si può ammirare nel locale museo e
nelle chiese
I nostri
avi dopo aver costruito Montalcino a misura d’uomo e un
paesaggio agricolo quasi perfetto come una vecchia giada passata
fra mille e mille mani e da esse appreso quasi una bellezza
trascendentale, ed aver sviluppato le arti e le professioni,
dotarono la città di un immenso patrimonio culturale a
testimonianza di una vita medievale ricca e varia.
Parte
di queste “gemme” (perché molte altre sono andate disperse
nei secoli) si possono ammirare al locale Museo
Civico e Diocesano di Arte Sacra come la Bibbia Atlantica
–perché formato massimo ed a foglio disteso-. I monaci
di Sant'Antimo (Abbazia dove fu realizzata la Bibbia) non
vissero all’interno di una muraglia cinese ma conoscevano la
cultura di altre nazioni Europee portando in Italia delle
innovazioni. I sei medaglioni inseriti nella struttura della
lettera iniziale illustrano le opere dei sei giorni della
creazione. Questo tema frequente nelle Bibbie Francesi ed
inglesi in Italia è quasi del tutto sconosciuto prima del
secolo XIII. "La miniatura della Bibbia di Montalcino
quindi costituisce già una innovazione e testimonia già una
influenza straniera”.
Gli artisti di scuola senese che lavorarono a Montalcino erano
dei grandi e resero illustre la città: Bartolo di Fredi, D.
Beccafumi (1448/1551), A. Della Robbia (1435/1525), B. Fungari
(1460/1516) A. Lorenzetti (1285/1348), P. Lorenzetti
(1280/1348), Simone Martini (1284/1344), F. Rusticini detto il
Rustichino (1595/1626), V. Salimbeni (1568/1613), V. Tamagni
(1492/1530), V.Vanni (1553/1610), P. Vannucci detto il Perugino
(1445-50/1525) solo per citare
quelli ricordati nelle più importanti pubblicazioni e associati
a lavori realizzati in Montalcino.
I nostri antenati realizzarono boccali in maiolica esposti nel
locale museo. “Montalcino fu prima ancora di Siena, uno dei più
antichi o forse il più antico centro di produzione di ceramica
della Toscana. I boccali ilcinesi, simili nella forma a quelli
orvietani e databili fra la fine del secolo XIII e i primi del
secolo XIV, si caratterizzano per il fondo bianco con
decorazioni di animali e di motivi geometrici disegnati in bruno
di rame e colorate in verde o celeste".
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Foto:
Museo Civico Diocesano di Arte
Sacra.
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Quando
le prestazioni artistiche erano remunerate con vino vecchio e altri
prodotti alimentari
Una
"perla" da segnalare sono gli affreschi rinascimentali di
Vincenzo Tamagni realizzati nello scrittoio di Montalcino (Piazza
Cavour), recuperati come si deve recentemente, che raffigurano
personaggi classici, Lucrezia e Giuditta, due donne fra le più
rappresentate nell’arte rinascimentale. Aristotele, Marco Tullio
Cicerone, Scipione, Platone, David, Josuè. Sotto le immagini le
scritte sono in latino, la riscoperta dei classici fu la svolta
degli studi medievali, gli umanisti adottarono il latino e tornarono
al mondo antico per affrontare i problemi intellettuali ed etici
della loro epoca.
Tamagni affrescò anche la chiesa di San Francesco, i suoi quadri
sono nella Chiesa del Soccorso, del Corpus Domini e di Santa Croce.
Tamagni, che fu allievo di Raffaello, fu chiamato a Montalcino dal
committente Andronico di Giovanni che fu uno dei più importanti, se
non il più importante, Rettore della storia del locale Santa Maria
della Croce. Interessante è conoscere, e i documenti contabili del
locale Ospedale lo evidenziano, come veniva pagato il Tamagni nel
1510:
“Vincentio da San Gimigniano … dare infino a questo dì 29
aprile lire quarantocto, soldi tredici, … l’ò dati contanti lì
a casa in sua mano sul muretto dinanzi accanto la nostra porta:
disse voleva andare a Montevarchi a trovare, a vedere un frate: l’insegniò
a dipingere la prima volta cioè L. 2”
“Vincenzio dipintore 26 novembre L. 2 tanti sono per mezza catasta
di nostre legnia: l’ò data , conducta alla casa dove sta,
per Baccio nostro victurale"
“L’ò dati contanti in sua mano nel
ponte della cappella di Sancto Pietro in Sancto Francesco L. 3,
disse per comprarsi le scarpe e per suo spendere”
“L’ò dati in contanti nella tavola della nostra cucina : disse
per mandarli per l’oro, cioè L. 6”
“L’ò dati contanti in sua mano in cucina nostra disse per
spendere questa Pasqua cioè L. 1 e soldi 1”
“Sono per 2 staia di farina a decto Meio: disse per vendere
a Crezia di ser Pierleone.”
“E die dare soldi 6 e denari 8: sono per una forma di cascio; li dè
a Meio suo; pesò libbre 2, cioè 6 soldi e 8 dinari. “
“E die dare a dì 23 di decto per staia 3 e ½ di pane con lui
d’accorso cioè L. 4”
“E die dare a dì di decto soldi 6 e dinari 4 , sono per
libre 5 di olio, li demo a lui proprio un fiasco”
“E die dare per infino a dì di decto l. 16 e soldi 10: tanti sono
per 107 fiaschi di vino vechio …”
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Foto:
Giuditta, personaggio
biblico, nello scrittoio dell'antico Ospedale di Montalcino
affrescato da Vincenzo Tamagni (1492-1530) che fu allievo di
Raffaello. Dello stesso artista a Montalcino si possono ammirare:
gli affreschi nella chiesa di San Francesco, un quadro nella chiesa
della Madonna del Soccorso, nella chiesa di Santa Croce e del Corpus
Domini. L'artista veniva pagato anche "con 107 fiaschi di vino
vechio" per un importo "L. 16, s. 10, d. 0".
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Opere
d'arte anche nelle località del comune
E’ nel medio
Evo che si realizzarono opere d’arte anche nelle "località
decentrate” es. P. Lorenzetti affrescò la Chiesa di Castiglione del
Bosco. Una tavola a lui attribuita si trova nella Chiesa della
Madonna di Sant'Angelo in Colle, V. Salimbeni realizzò una sua
opera d’arte nella Chiesa di Castelnuovo dell’Abate. Aver dotato
il nostro territorio di un immenso patrimonio artistico quando per
dirla con il Cerratti Montalcino “fu piazza e sedia di guerra”,
fu il segno di un amore sconfinato che i nostri antenati avevano per
la loro terra che non volevano seconda a nessuno anche nell’arte.
Le nostre principali opere d’arte in numero di 44 furono esposte
alla mostra dell’arte antica senese che si tenne a Siena nel 1904.
“La critica pubblica unanime ha classificato Montalcino fra i
principali espositori, così si legge nelle cronache dei giornali di
allora”.
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La
mostra dell'Arte Antica del 1925
I
Montalcinesi poterono ammirare il loro patrimonio artistico nel 1925
quando nel palazzo comunale fu allestita la “mostra di arte
antica”. Aperta il 10 maggio 1925, doveva chiudere nel
settembre successivo, ma per il grande successo di pubblico e di
critica, la chiusura fu rinviata all’ottobre 1926. L’esposizione
fu visitata da numerosi forestieri, oltre agli italiani, inglesi e
americani concordi nel rilevare la sua grande importanza e la felice
riuscita. L’Americano F. Mason Perkins, conoscitore della pittura
medievale, scrisse un articolo dal titolo ”La pittura alla mostra
d’arte di Montalcino” pubblicato sulla rassegna d’arte senese
anno XVIII° 1927.
Agli inizi degli anni ’50 del novecento fu inaugurato il Museo
Diocesano di Arte Sacra e il Museo Civico che furono unificati in un
solo Museo nei locali dell’ex Convento di Sant'Agostino nel 1977
dove tutt’oggi ha la propria sede.
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Foto: Per la prima volta i montalcinesi
poterono ammirare i loro "gioielli artistici" esposti in
questa mostra. La chiusura della mostra fu prorogata di un anno dato
il grande afflusso dei visitatori.
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Altri
museiNel
1992 la Banfi, grande Azienda Vinicola, realizzò nel suo Castello
di Poggio alle Mura l’originale Museo del vetro. Recentemente il
Comune in un locale di Piazza Cavour ha aperto il Museo dei Costumi
e dei Tornei con l’arco. Una Fondazione locale nei locali della
Fattoria dei Barbi, messi a disposizione dal suo proprietario
Stefano Cinelli Colombini, ha allestito il Museo della Comunità di
Montalcino e del Brunello (www.museomontalcino.it).
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Foto: 1992, inaugurazione del
"Museo del Vetro" al castello di Poggio alle Mura.
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Foto: Museo dei costumi dei tornei di
tiro con l'arco, veduta parziale.
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Foto: Ai Podernovi, realizzato da
Stefano Cinelli Colombini, si può visitare il "Museo della
Comunità di Montalcino e del Brunello".
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L'archivio
storico e la Biblioteca Comunale
L’archivio
comunale di Montalcino, riordinato e accessibile nel 1989, consta di
12.000 filze ed è una fonte inesauribile per chi vuol conoscere la
storia della nostra comunità: Comune, Ospedale, Conservatorio di S.
Caterina, Società di Mutuo Soccorso ecc. ecc.
Nello stesso locale dell’Archivio ha sede la Biblioteca comunale
inaugurata nel 1874; allora contava 5.500 volumi, oggi la Biblioteca
storica è in riordino, conta 14.000 “pezzi” fra incunaboli e
libri, mentre la Biblioteca circolante aperta al pubblico conta
9.000 volumi.
Giovedì 10 marzo 2005, presso il palazzo comunale storico di
Montalcino, il Sindaco ha conferito a Don Antonio Brandi una
medaglia d'oro per la sua attività di ricercatore della storia di
Montalcino e per la pubblicazione di numerosi lavori e trascrizioni
di una serie di vecchie opere manoscritte sulla vita cittadina la
cui lettura sarebbe altrimenti stata riservata a pochi (alcune
trascrizioni degli scritti di Tullio Canali, il riassunto delle 180
pergamene del Seminario Vescovile di Montalcino, numerose
pubblicazioni fra cui quelle sulla chiesa della Madonna del
Soccorso, sul convento e la chiesa di Sant'Agostino e Beato Filippo
Ciardelli, sulla chiesa di San Francesco, sulla confraternita di
Misericordia dei Bianchi, sull'abbazia di Sant'Antimo, sul convento
dei Cappuccini e antica chiesa del Romitorio, sulla parrocchia di
Santa Margherita, sul monastero delle Monache di Santa Caterina da
Siena, sulla toponomastica, sui parroci, sulle famiglie, sulle
pietre, ecc.).
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Foto: L'archivio comunale di Montalcino
conta 12.000 filze iniziando dal 1444, data in cui, dolosamente fu
bruciato l'archivio. Nello stesso locale la biblioteca in riordino
conta 14.000 fra libri e incunaboli. La biblioteca circolante aperta
al pubblico ha una dotazione di 9.000 volumi.
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Foto: Il Sindaco di Montalcino Massimo
Ferretti conferisce a Don Antonio Brandi una medaglia d'oro per la sua
attività di ricercatore della storia di Montalcino e per la pubblicazione
di numerosi lavori e trascrizioni di una serie di vecchie opere
manoscritte sulla vita cittadina (Montalcino - Palazzo storico comunale -
10 marzo 2005).
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Il
corpo bandistico e le pubblicazioni locali
Già nel 1600
localmente esisteva un complesso bandistico che continua oggi la sua
attività musicale sotto il nome di Corpo Filarmonico G. Puccini,
con una propria scuola di musica.
Nel 1886 esce il primo quindicinale locale "l’Elce" che
veniva stampato localmente.
Ne seguiranno altri:
Il PROGRESSO
1891/1934
LIBERTAS
1907/1911
Il RISVEGLIO
1911/1914
IL LAVORATORE
settimanale
1914
IL LIBERO PENSIERO
quindicinale
1922/26
IL LECCIO
1922
RISVEGLIO
settimanale
1951/1969
LA FORTEZZA
mensile
1954/1972
L’INFORMATORE
mensile
1963/1972
IL BAGATTINO
quindicinale
1994
AMICI DI S.ANTIMO
periodico
1990
BRUNELLO NOTIZIE
1991
MONTALCINO PIU’
che cesserà le pubblicazioni
IL NUOVO MONTALCINO PIU’
LA PIAZZA
ANTHIMIANA, Studi e Ricerche dell’Abbazia di S. Antimo esce a
fascicoli annuali ed ha un proprio comitato scientifico
composto da Mario Ascheri, Giuliano Catoni, Italo Moretti, Paolo
Nardi. Edizioni S. Antimo
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Foto: Il corpo bandistico di Montalcino
in una foto del 1930. Il 18 aprile 1630, in città, sorse una
"scuola di sonar la tromba" (Tullio Canali - Storia della
città di Montalcino).
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Foto: 1886, Il primo quindicinale
diretto da un montalcinese e stampato in città. Ne seguiranno
altri, fino ai giorni nostri.
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Foto: Prestigiosa pubblicazione locale
di studi e ricerche.
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Il
teatro
Nel 1600 nasce
l’Accademia degli Astrusi con un suo Teatro chiamato appunto
Teatro degli Astrusi. Da allora inizieranno a recitare
Compagnie teatrale di dilettanti locali la cui tradizione continua
oggi con il Teatro dell’Accatto le cui rappresentazioni sono
seguite da un folto pubblico.
Dal
1955 al 1959, in occasione delle manifestazioni per il IV centenario
della repubblica di Siena ritirata in Montalcino, furono tenute
conferenze storiche sull’argomento, mostre di cimeli storici
(furono esposte tutte le monete che la Repubblica di Siena battè in
Montalcino dal 1555 al 1559). Ebbero luogo anche rappresentazioni
teatrali con attori della TV “La cacciata delle bocche inutili,
con gli Esuli sulla Via di Montalcino, la Caduta della Repubblica di
Siena in Montalcino.“
Successivamente sia con il “circuito teatrale senese e dal 1980
con il Festival Internazionale dell’attore che oggi prosegue
unitamente al Festival della Val d’Orcia, a Montalcino hanno
recitato grandi attori di fama nazionale e internazionale quali:
Dario Fo’, Vittorio Gassman, Gigi Proietti, Renato Rascel, Giorgio
Albertazzi, Monica Vitti, Piera Degli Esposti, Chemp, mimo di fama
mondiale. Eduardo De Filippo al Teatro all’aperto in Fortezza si
presentò per l’ultima volta sul palcoscenico.
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Foto: La foto rievoca i festeggiamenti
per il quarto centenario della Repubblica di Siena in Montalcino
(1555-1559). Le manifestazioni culturali ebbero una durata di
quattro anni (1955-1959). Il sindaco di Siena e il sindaco di
montalcino si scambiano le bandiere delle città.
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Foto: La foto rievoca i festeggiamenti
per il quarto centenario della Repubblica di Siena in Montalcino
(1555-1559). Le manifestazioni culturali ebbero una durata di
quattro anni (1955-1959). La Balzana si innalza negli spalti della
fortezza di Montalcino, ove sventola tuttora nelle grandi occasioni.
Il Gonfalone di Montalcino è esposto nella facciata del palazzo
comunale di Siena in ogni grande occasione. I figuranti delle 17
contrade di Siena si esibiscono nella Fortezza di Montalcino.
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Foto: Un
manifesto della programmazione del festival dell'attore.
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Foto: 1985, fortezza di Montalcino. Nel
quadro del "Festival dell'Attore" Edoardo De Filippo
compare sul palcoscenico per l'ultima volta.
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Foto: Il festival Internazionale
dell'Attore prosegue unitamente con il Festival della Val d'Orcia.
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Foto: 1992,
cittadinanza onoraria di Montalcino al premio nobel Rita Levi Montalcini
discendente di un'antica famiglia ilcinese.
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I film
girati localmente e l'arrivo del cinematografo a Montalcino nel 1907
Montalcino
è conosciuto nel mondo anche grazie ai film che sono stati girati
nel suo territorio: ne elenchiamo cinque, i più famosi: “La Pia
dei Tolomei” (1941) del regista Esodo Pratelli, “Il Falco d’Oro” del
regista Carlo Ludovico Bragaglia , “Fratello Sole Sorella Luna”
(1971) di Franco Zeffirelli doppiato in diciotto lingue, “La Calandria”
di Pasquale Festa Campanile, “Grazie di Tutto” del regista Luca
Manfredi, “Boccaccio” del regista svizzero Grytzko Mascioni.
Ci corre l’obbligo di ricordare che il 10 ottobre 1907 a
Montalcino ebbe luogo la prima rappresentazione cinematografica. Per
curiosità elenchiamo le pellicole proiettate:
“Il varo della nave di Pisa” (splendida cinematografia dal vero)
“Un signore che segue le donne” (fantastica)
“Uova di Pasqua” (cinematografia fantastica a colori in 10
quadri)
“Il ricatto” (dramma impressionantissimo)
“Le perizie di un maiale” .
Quella
del cinematografo “la più importante delle arti per il suo
carattere di massa” fu molto seguita, tant’è che il 26 dicembre
1907 accorsero a vedere il film 399 spettatori tutti paganti e
confermava la sensibilità dei montalcinesi per il nuovo che sempre
li ha caratterizzati.
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Foto: Scena del film, del 1971,
"Fratello sole e sorella luna" di Franco Zeffirelli girata
nella Fortezza di Montalcino. Il film è stato doppiato in 18
lingue.
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Foto: Cinematografo Ilcinese. Le feste
sono quelle del 1907-1908.
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I
premi letterari annuali
Nel
1981 la sig.ra Francesca Colombini Cinelli organizza il I° premio
Internazionale Barbi Colombini. I premi sono assegnati da una giuria
di scrittori e giornalisti i cui componenti sono: Sergio Zavoli,
Leone Piccioni, Ugo Ranfani, Mario Luzi, Geno Pampaloni, Jonh Earle.
Hanno ottenuto premio fra gli altri, Enzo Biagi giornalista e
scrittore, Romano Bilenchi scrittore, Gina Lagorio scrittrice,
Susanna Tamaro scrittrice, Mario Rigoni Steer scrittore, lo
scrittore Statunitense premio Nobel per la letteratura Saul Below.
Oggi il premio ha preso il nome di Casato Prime Donne istituito
dalla signora Donatella Cinelli Colombini.
Da sei anni, nel mese di settembre a cura del Comune e del Parco
artistico della Val d’Orcia, si svolge un Laboratorio
Internazionale di Storia Agraria e sono premiati i migliori lavori
che analizzano l’agricoltura del Medio Evo.
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Foto: "Premio internazionale Barbi
Colombini", la signora Francesca Colombini Cinelli consegna il
prestigioso premio alla consorte dello scrittore Romano Bilenchi.
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Foto: Premio internazionale
"Casato Prime Donne" 2002. Donatella Cinelli Colombini ed
il Sindaco di Montalcino premiano il noto conduttore televisivo
Osvaldo Bevilacqua che devolse il valore del premio al recupero
degli affreschi di Vincenzo Tamagni nello scrittoio dell'ex-ospedale
di Montalcino.
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Foto: Laboratorio per lo studio dei
costumi contadini.
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Indice
Montalcino
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