"Gloria a Te, Montalcino!"

Montalcino dal 1555 al 1559 fu l’ultimo baluardo a difesa delle libertà repubblicane in Italia prima del dominio spagnolo in quasi tutto il territorio nazionale. I nostri antenati fieri del momento che vissero sopportarono a costo di lutti, distruzioni e rovine quanto il momento imponeva.
Giovanni Marradi (1852-1922) in una sua poesia come riporta la lapide all’interno delle mura della trecentesca fortezza si legge:

“Gloria a te, Montalcino, onde un senese
superstite drappello, ancor quattr’anni,
oppose alla mitraglia dei tiranni 
la Repubblica sua percossa a morte”

Fra’ Giovanni Moglio nato a cavallo fra il quattrocento ed il cinquecento in loc. “Il Pino” ad un chilometro a Est di Montalcino, iniziò i suoi studi nel convento dell’Osservanza, martire della libertà di coscienza e di pensiero fu impiccato e poi bruciato in campo dei Fiori a Roma il 6 settembre 1553.

I concittadini "risorgimentali"

Il concittadino Sebastiano Brigidi nel 1833 era iscritto alla “Giovane Italia “ di Giuseppe Mazzini, insieme al Montalcinese Domenico Padelletti fu rappresentante della nostra città al Parlamento Toscano durante il triunvirato formato da Giuseppe Montanelli, Francesco Domenico Guerrazzi e Giuseppe Mazzoni che governò la Regione Toscana (1848/1849) dopo la fuga dei Lorena da Firenze. Nel 1848 sette giovani studenti montalcinesi combatterono con il battaglione Toscano a Curtatone e Montanara contro gli Austriaci: Boccardi Metello, Costanti Curzio, Davini Luigi, Santi Francesco, Santini Silvano, Franci Salvatore, Padelletti Pierfrancesco.
Il montalcinese Fortunato Fortunati fu con i mille di Garibaldi allo sbarco a Marsala l’11 maggio 1860.
Tredici montalcinesi furono i caduti partigiani nella guerra di Liberazione nazionale contro i nazifascisti dal 1943 al 1945.