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MONTALCINO
Storia di tutto
e di tutti

 


450° Anniversario della Repubblica di Siena ritirata in Montalcino
1555 - 1559



 

ASSOCIAZIONE DI RICERCHE E STUDI ETRUSCHI E ITALICI
Palazzo Comunale - Costa del Municipio 1
MONTALCINO -
Siena

 

IL SAMMICHELE
 
        L’interessante sito posto nella zona boschiva di Montalcino tra l’Impostino ed il Poggio alla Croce sulla direttrice che da Nacciarello scende al Bogatto è costituito da una alta torre sovrastante un edificio più basso composto da più vani contigui, forse una “torre attrezzata” presidiata da uomini in armi per il controllo di un vasto territorio che domina da un lato un seguito di colli verso Montalcino e dall’altro la vallata dell’Ombrone.
        Conosciuto dai montalcinesi come una antica chiesa, forse la Pieve di Castiglione del Bosco, addossata alla torre e composta da due vani finestrati coperti da volte a crociera e chiusa da una piccola abside.
        Notizie storiche risalenti all’inizio del 1200 indicano il Sammichele incorporato in un sistema difensivo all’incrocio di tre potenti Diocesi; quelle di Siena, di Roselle e di Arezzo.
        Risalendo alle vicende storiche del VI sec. si può ipotizzare che cinquecento anni prima il sito sia stato una postazione di vedetta che i Longobardi, dopo aver conquistato la Tuscia - l’antico municipio romano -, avevano posto a guardia del loro territorio.
        Oggi il Sammichele protetto, come in un abbraccio, dalla verdeggiante macchia mediterranea e raggiungibile con un sentiero sassoso, conserva intatto il suo fascino.
        La “Chiesa – Fortezza” alcuni anni fa è stata oggetto, da parte dei proprietari dell’Azienda e Castello di Castiglione del Bosco, di un restauro conservativo che ha evitato il completo abbandono ed il conseguente crollo.
        La torre svetta sopra gli alberi del bosco; nel primo vano sono stati consolidati agli angoli i piccoli pilastri sui quali poggiano parte delle volte a crociera, sistemate le pareti a pietre squadrate con alcune finestrelle, consolidato il secondo vano, ancora in rovina - una sempre ben visibile – la parte absidata; sullo sfondo il bosco sempre verde.
        A circa un chilometro dalla torre, sepolte dalla vegetazione ma visibili per un’altezza emergente di un metro, le mura perimetrali di una grande costruzione in pietra a forma rettangolare (mt. 80 x 70) probabile recinto di un accampamento longobardo. (?) 

       

 

SEPOLCRETO  ROMANO

 
        Seguendo l’articolazione dei rilievi che dal Sammichele scendono gradatamente verso il fiume Ombrone, nella zona demaniale nel 1966, in occasione dei lavori di rimboschimento lungo il Fosso del Dragone, venne alla luce un sepolcreto romano di età augustea (II – I sec. a.C.) con tombe alla cappuccina per la pratica del rito funebre dell’incinerazione.
        Alla profondità di un metro, allineate ed intervallate per circa 2 Km., decine di sepolture a capanna; gli orioli in terracotta acroma contenenti ossa e ceneri, si trovavano interrati e coperti da tre grossi embrici messi a mo’ di tetto chiuso alla sommità da un piccolo doccio; sotto erano custoditi gli oggetti offerti al defunto.
        Tra i pochi reperti recuperati, la maggioranza dei quali in minuti frammenti, una patera (piatto) in ceramica rossa decorata a cerchi concentrici con impresso al centro il cartiglio “C. VOLUSENI OPTATUS” (gradito a Caio Volusemo), una boccetta in vetro azzurro ed una ampolla in vetro verde. 


 
luglio 2005                                                                                                                 Ivo Caprioli