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MONTALCINO
Storia di tutto
e di tutti

 


450° Anniversario della Repubblica di Siena ritirata in Montalcino
1555 - 1559



 

Montalcino Com’Era


1820

Lungo le mura castellane si aprono cinque porte: Porta Renai (al Cassero), Porta Burelli, Porta Fontebuia (Castellana), Porta Gattoli e Porta Cervara.
La Porta al Cornio è ancora murata dietro il Tempio della Madonna del Soccorco.

All’interno delle mura si evidenziano tredici Chiese e l’Oratorio di Sant’Antonio, comprese quelle ora scomparse come la Chiesa interna dello Spedale, quella delle Monache di Clausura lungo Costa Burelli – soppressa nel 1940 -, la Cappella Pubblica di Piazza del Mercato trasformata nel 1871 e la Cappella dentro la Fortezza – ex navata laterale della duecentesca Sant’Egidio demolita nel 1320 - .
Non c’è la Chiesa di Santa Croce allora sede della Compagnia laicale dei Mercenari.

 

1870

Viene realizzata la salita della Madonna (Viale Roma) che dal Prato conduce direttamente al Santuario.
Si abbandona il tortuoso passaggio pedonale che dal Prato dell’Ospedale portava alla Stanza Mortuaria del Caniardo e quindi alla Chiesa.
La carrozzabile verso la Maremma che attraversava la città passa così sopra le antiche mura.

 

1900 Si taglia lo sperone piccolo della Fortezza; la ricordata carrozzabile (Viale Strozzi) viene prolungata dalle scalette che salgono alla Fortezza a dopo lo sperone innestandosi alla “strada nuova” per Castelnuovo dell’Abate costruita nel 1897 (la vecchia passava dal Colombaio Tozzi sino al Greppo Biondi Santi).

 

1930

Si realizza la strada della Circonvallazione per allacciare, fuori delle mura, la carrozzabile da Siena a quelle della Maremma e Castelnuovo dell’Abate.
I lavori stradali cancellano completamente i “Troscioni”, la “Via dell’Amore”, un tracciato pedonale che da Porta Renai (Cassero) scendeva, tra castagni e sambuchi in fiore, a Porta Cervara.

 

1939

Si taglia (meglio: si sega spietatamente) Via del Borghetto per costruire il Viale dell’Impero – proclamato dopo la conquista dell’Etiopia (1935-36).
Si interra anche il passaggio pedonale dietro Sant’Antonio ed una grande peschiera vicina al Torrione di Santa Croce o della “Bandierona”.

 

 

1957

 

Fuori delle mura castellane si traccia la “variante di Osticcio” che aggira il colle sino a Bellaria eliminando la ripida salita della Pineta.

Durante i lavori viene alla luce il sotterraneo costruito nel 1300 per consentire le improvvise sortite dalla Fortezza alle spalle degli assedianti.
Con l’interramento si cancella una testimonianza storica che rimarrà sempre nella leggenda.

 

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