1820 |
Lungo le mura castellane si aprono cinque
porte: Porta Renai (al Cassero), Porta Burelli, Porta Fontebuia
(Castellana), Porta Gattoli e Porta Cervara.
La Porta al Cornio è ancora murata dietro il Tempio della Madonna del
Soccorco.
All’interno delle mura si evidenziano
tredici Chiese e l’Oratorio di Sant’Antonio, comprese quelle ora
scomparse come la Chiesa interna dello Spedale, quella delle Monache di
Clausura lungo Costa Burelli – soppressa nel 1940 -, la Cappella
Pubblica di Piazza del Mercato trasformata nel 1871 e la Cappella dentro
la Fortezza – ex navata laterale della duecentesca Sant’Egidio
demolita nel 1320 - .
Non c’è la Chiesa di Santa Croce allora sede della Compagnia laicale
dei Mercenari.
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1870 |
Viene
realizzata la salita della Madonna (Viale Roma) che dal Prato conduce
direttamente al Santuario.
Si abbandona il tortuoso passaggio pedonale che dal Prato
dell’Ospedale portava alla Stanza Mortuaria del Caniardo e quindi alla
Chiesa.
La carrozzabile verso la Maremma che attraversava la città passa così
sopra le antiche mura.
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1900 |
Si taglia lo sperone piccolo
della Fortezza; la ricordata carrozzabile (Viale Strozzi) viene
prolungata dalle scalette che salgono alla Fortezza a dopo lo sperone
innestandosi alla “strada nuova” per Castelnuovo dell’Abate
costruita nel 1897 (la vecchia passava dal Colombaio Tozzi sino al
Greppo Biondi Santi).
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1930
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Si realizza la strada
della Circonvallazione per allacciare, fuori delle mura, la carrozzabile
da Siena a quelle della Maremma e Castelnuovo dell’Abate.
I lavori stradali cancellano completamente i “Troscioni”, la “Via
dell’Amore”, un tracciato pedonale che da Porta Renai (Cassero)
scendeva, tra castagni e sambuchi in fiore, a Porta Cervara.
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1939 |
Si taglia (meglio: si sega spietatamente) Via del
Borghetto per costruire il Viale dell’Impero – proclamato dopo la
conquista dell’Etiopia (1935-36).
Si interra anche il passaggio pedonale dietro Sant’Antonio ed una
grande peschiera vicina al Torrione di Santa Croce o della “Bandierona”.
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1957
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Fuori
delle mura castellane si traccia la “variante di Osticcio” che
aggira il colle sino a Bellaria eliminando la ripida salita della
Pineta.
Durante
i lavori viene alla luce il sotterraneo costruito nel 1300 per
consentire le improvvise sortite dalla Fortezza alle spalle degli
assedianti.
Con l’interramento si cancella una testimonianza storica che rimarrà
sempre nella leggenda.
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